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Alcol e salute

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Pur essendo possibile trovare in rete molte informazioni sull’alcol e sui suoi effetti, comprese le patologie più frequentemente correlate all’uso di grandi quantità di alcol, la maggior parte delle persone ritiene che sia possibile consumarlo senza alcun rischio per la propria e l’altrui salute.

Quando si parla di rischi per la salute di terze persone in genere ci si riferisce all’aumento della probabilità di causare un incidente stradale o un infortunio sul lavoro.

Si omettono troppo spesso i rischi conseguenti all’esposizione prenatale all’alcol che può causare al nascituro anomalie e disabilità con conseguenze fisiche, mentali, comportamentali e sociali per tutta la durata della vita e che possono verificarsi anche per consumi considerati moderati (1 o 2 drink al giorno) da parte delle donne in gravidanza (spettro dei disturbi feto alcolici – FADS con prevalenza stimata di 82,1 per 10000 persone).
Nei casi più gravi si può sviluppare una grave patologia, la sindrome feto alcolica (FAD), che comporta per il nascituro ritardo nella crescita, dismorfismo facciale, grave ritardo mentale, disturbi nello sviluppo neurologico e che si presenta con una frequenza da 3,7 a 10 bambini su 1000 nati vivi in Italia dove la prevalenza di uso di alcol tra le donne in gravidanza è ancora del 25% – 35%: TRA LE PIÙ ALTE AL MONDO.

L’alcol inoltre aumenta fortemente la probabilità di avere rapporti sessuali non sicuri ed ha quindi un impatto sulle malattie sessualmente trasmesse, in aumento nella regione Europa e in Italia, compreso HIV (Rehm et al., Population Health Metrics 2017).

In Italia la prevalenza degli «alcolisti» è stimata intorno al 3% di coloro che consumano bevande alcoliche, mentre i bevitori a maggior rischio nel consumo di bevande alcoliche sono stimati tra il 10% e il 20% dei consumatori (8.200.000 persone secondo gli ultimi dati ISTAT 2019).

Secondo l’OMS l’alcol è la prima causa di morte tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni.

In Italia in 10 anni sono stati 435mila le morti alcolcorrelate per malattie, infortuni, suicidi, violenze… (fonte Eurispes-Enpam 2019).
Circa 25 milioni sono le giornate lavorative perse ogni anno a causa dell’alcol, mentre nel 2016 il 42% dei decessi per traffico e il 23% dei morti per infortunio vede come causa o concausa l’alcol.

L’alcol rappresenta il terzo fattore di rischio a livello globale per disabilità e morte prematura, mentre rappresenta il primo fattore di rischio a livello globale nella classe di età 25-59 anni (fonte OMS 2011).

Durante la pandemia le vendite di bevande alcoliche online sono aumentate in Italia del 180% e il 42,34% degli intervistati ha riferito di aver aumentato i suoi consumi.

Le diverse organizzazioni europee, che si occupano dei danni causati dal consumo di alcol, nella riunione tenutasi ad OSLO il 17 giugno 2022, avendo tra l’altro riconosciuto che “…l’alcol continua a causare più danni di qualunque altra droga in Europa, con conseguenze devastanti per la salute pubblica ed il welfare”, hanno emanato raccomandazioni per le politiche europee sull’alcol per ridurne i consumi a cui consegue riduzioni dei danni alcolcorrelati.

In questa pagina troverete alcuni documenti e link utili per approfondire le conoscenze sul rapporto tra alcol e salute, ma anche documenti prodotti per e sul lavoro dei Club degli Alcolisti in Trattamento.

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